Da circa venti anni Brandon Boyd è a capo della band alternative/rock di razza californiana, di Calabasas appunto, gli Incubus. Dopo essersi guadagnati la ribalta nella scena Rock con Make Yourself, l'album del 1999, Il sound della band si è evoluto nel corso degli anni, riuscendo saldamente a mantenere alte posizioni delle classifiche Rock, basta dare un'occhiata alla tenuta di singoli come Drive, Pardon Me, Wish You Were Here, Megalomaniac,Love Hurts, Anna Molly, Warning and Adolescent.

Con la band attualmente in pausa, mentre i membri si dedicano a progetti individuali, Rock Cellar Magazine ha intercettato Boyd per porre alcune domande riguardo il suo nuovo album solista, l'avventura non discografica del musical Jesus Christ Superstar e il primo concerto al quale sia mai stato.

Rock Cellar Magazine: Descrivi Sons Of The Sea, il progetto collaterale che hai realizzato, che altro hai in ballo?

Brandon Boyd: Brendan O’Brien ( produttore) ed io, abbiamo pensato per anni di scrivere qualcosa insieme e finalmente abbiamo avuto tempo e spazio per provarci. Il risultato è stato tanto divertimento. L'impulso di fare Sons Of The Sea è stata la pura curiosità ed il desiderio di vedere cosa sarebbe successo se avessi provato a scrivere con Brendan dopo aver lavorato con lui in un certo modo, per oltre dieci anni. Il risultato mi è piaciuto molto, se posso essere così sfacciato nel dirlo.
Mi sto preparando a fare un enorme tour negli USA e in Canada, prendendo parte al musical di Andrew Lloyd Webber, Jesus Christ Superstar, Il mio ruolo è Giuda Iscariota e sarà nei teatri, nelle arene per tutta l'estate. Non ho mai fatto niente del genere prima d'ora, quindi sono elettrizzato di poter uscire ed andare così oltre la mia confort zone!

RCM: Racconta un pò ai lettori del tuo libro So The Echo

BB: Il nuovo libro è una raccolta di dipinti, schizzi, fotografie, poesie e  riflessioni, messi insieme in questi ultimi quattro o cinque anni. Dipingo e disegno da quando ero un bambino e ho pubblicato libri d'arte a partire dal 2003, questo è il terzo.

RCM: Sei sotto i riflettori da più di quindici anni, cosa ti ha spinto ad espandere i tuoi orizzonti oltre l'alternative /rock, avventurandoti in lavori più introspettivi come il tuo album solista di debutto del 2010, The Wild Trapeze, ed ora Sons Of The Sea ?

BB: Le mie motivazioni ed i miei desideri non sono molto cambiati nel corso degli anni, amo fare musica e arte, potendone godere ovunque questo mi porti, a volte in territori conosciuti, a volte in mondi più astratti.

RCM: In che situazione sono attualmente gli Incubus? Avete pianificato qualcosa per l'immediato futuro?

BB: Siamo ancora fermi nel fare qualunque cosa, ma con felicità già parliamo di riunirci al più presto l'anno prossimo per scrivere nuova musica.

RCM: Qual è il primissimo concerto al quale ricordi di essere stato? Qualche bel ricordo dello show?

BB: Il primo concerto che ho visto è stato Bon Jovi e Skid Row a San Diego, California. E' stato divertente. Avevo dodici o tredici anni. Tutti erano su di giri e ubriachi ed io ero un pò intimorito, ma l'energia era contagiosa. Il primo musical che ho visto invece, è stato proprio Jesus Christ Superstar. Ero un ragazzino.
In pratica è una sorta di strano e serendipitoso cerchio che si chiude, il fatto che io mi ritrovi a recitare in questo stesso show, tanti anni dopo.

RCM: Parlaci del tour di Jesus Christ Superstar. Come ti stai preparando ad impersonare Giuda?

BB: Mi sto preparando, allenandomi con i Jumping Jacks: i saltelli uniti divaricati, bevendo tuorli d'uova, facendo pugilato a vuoto, ascoltando il rock anni '80 dei Montage e correndo molto veloce in spiaggia mentre emetto strani suoni simili a grugniti.

RCM: Quale metodo incontra il tuo favore per esibirti al meglio dal vivo? Hai qualche abitudine particolare che pratichi prima degli show per 'starci dentro' ovvero trovare la giusta concentrazione?

BB: Tutto quello che ho detto nella risposta precedente, in più faccio stretching ai polpacci per 'starci dentro' come dici tu.

FONTE: http://www.rockcellarmagazine.com/

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