Cari Incufans, alla tastiera c'è la vostra boss Valentina!
E' arrivato il momento di raccontare (soprattutto per tutti quelli che non ci sono stati a Roma il 30 ottobre e a Bologna il primo novembre) quello che è accaduto con Brandon in Italia!
Inizio con una piccola premessa: era un caldo primo pomeriggio del 31 luglio, quando mi arrivò su facebook un messaggio privato di Marco Seven Moods Pisanelli: “Ciao, molto presto una grande sorpresa per voi Incubus fans non è ancora ufficiale ma sto organizzando una mostra mia e di Brandon a Roma, per ottobre, con mini live, tienilo per te per ora!!!”
Immaginate la mia faccia dopo la lettura di questo messaggio: felicità, sgomento, agitazione, tachicardia, voglia di zompettare e di urlare. Avrei voluto dirlo a tutti ma Marco mi aveva chiesto di mantenere il segreto finchè la cosa non fosse stata ufficiale. Lo dissi solo a Germano e poi mi cucì la bocca fino a quando ebbi la conferma definitiva.
Saltiamo i preamboli e l’organizzazione dei viaggi e dei meeting e arriviamo al 30 ottobre 2014, una calda giornata di inizio autunno: verso le 15 abbiamo iniziato a incontrare alcuni Incufans al Circo Massimo e quando sono arrivati tutti siamo andati a farci un aperitivo. Come da abitudine Incubus Italia la maggior parte di noi ha ordinato uno spritz per brindare all’incontro, peccato (o meno male così) che il cocktail era davvero molto diluito e non ha aiutato ad aumentare l’euforia che già era carica dentro di noi.
Verso le 18 ci dirigiamo verso la galleria Rossmut e c’era già una discreta coda! Incontriamo gli altri ragazzi del gruppo Incubus Italia che erano già lì ad aspettare e minuto dopo minuto la gente aumentava sempre di più! Io e Germano ci mettiamo in coda e quando arriva il nostro turno spieghiamo a Brandon che è solo grazie a lui e alla musica degli Incubus se ora ci conosciamo e stiamo insieme da oltre 2 anni, praticamente dall’ultima volta che la band era venuta in Italia. Gli abbiamo raccontato in breve la nostra storia e lui è sembrato molto sorpreso e felice di vedere un esempio concreto di Friends and Lovers. Dopo che ci ha dato la sua benedizione, abbiamo fatto firmare un catalogo per noi e uno per il nostro amico Neo Zelandese Chris Lake, che ci aveva chiesto il favore. Mentre ero in coda dentro la galleria ho incontrato Irem Arditty, la mia amica di Incubus Turkey, e ho affidato a lei la mia macchina foto per riprendere quell’incontro così importante per noi.
Ovviamente, visto che c’era anche il fotografo della galleria, non abbiamo una foto in cui tutti guardiamo nella stessa direzione…ma vabbè alla fine sono belle tutte!
Fuori ho avuto modo di scambiare qualche parola con Marco Pisanelli, alla fine la mostra era anche la sua e i suoi quadri mi sono piaciuti un sacco! Inoltre è grazie a lui che Brandon è venuto in Italia e ci tenevo ringraziarlo di persona. Davvero un ragazzo d’oro e pieno di talento!
La coda cresceva sempre di più e verso le 20 decidiamo che era meglio sfamarci che aspettare per rientrare per vedere solo la mostra con calma, cosa che si è rivelata impossibile da fare quella sera (infatti siamo tornati il giorno dopo con la galleria vuota.) Con alcuni ragazzi di Incubus Italia siamo così andati in una trattoria vicina. Verso le 22 Brandon esce dalla galleria e va a mangiare cena con la fidanzata e lo staff della galleria in un ristorante lì a due passi. Noi proviamo a rientrare per vedere solo la mostra, siamo riusciti a stare 5 minuti e poi hanno chiuso. A quel punto non ci siamo dati per vinti, siamo andati a bere qualcosa nel locale davanti al ristorante in cui Brandon stava mangiando e lo abbiamo tenuto d’occhio a distanza, aspettando che uscisse una volta finita la cena. Eravamo ormai stremati, erano circa l’1.30 di notte e finalmente eccolo uscire! Con calma lo fermiamo, mentre c’è un fuggi fuggi generale dei suoi accompagnatori (cosa comprensibile…), lui è come al solito molto gentile e finisce di firmare le cose che non avevamo potuto portare in galleria. Io avevo il mio White Fluffy Clouds e il cd dei Son of the Sea. Dopo la foto di gruppo di rito lo lasciamo andare a dormire e anche noi rientriamo a casa.
Il giorno dopo verso mezzogiorno ci incontriamo con Fil, Angel e Francesco per andare alla mostra di Escher al Chiostro del Bramante e una volta finita la visita, mentre io e Germano eravamo incantati al bookshop, indecisi su quale stampa comprare, arriva Francesco dicendo: “Ci sono Brandon e la Belìn al bar!” Lui e Fil si avvicinano a loro per un saluto, io, Germano ed Angel abbiamo preferito rispettare la loro privacy visto che stavano per iniziare a mangiare.
Al pomeriggio facciamo un bel giro turistico per far vedere Roma ad Angel, la nostra ospite inglese, amica di Jen di Sisto, l’agente di Brandon. Torniamo poi anche alla Rossmut per vedere con calma la mostra e ci fermiamo a parlare un po’ con Gilda e Loretta, le titolari della galleria, che in questo ultimo mese erano state molto gentili e disponibili per fornire tutte le info possibili sull’evento. Ci regalano anche una bottiglia di vino con l’etichetta personalizzata per la mostra e ce la beviamo alla sera a casa di Germano per festeggiare il nostro personale Halloween.
Sabato primo novembre si parte verso le 13 da Stazione Tiburtina per Bologna con Germano, Fil ed Angel e arriviamo per le 15.
Passiamo prima al B&B a lasciare i bagagli e lì iniziamo a conoscere un’altra incu-coppia: Alessio e Chanel e insieme andiamo alla galleria Ono Arte, situata lì vicino. C’è già un po’ di gente e incontriamo vecchi e nuovi amici di Incubus Italia: le sister Marta e Sara, Laura, Stefano S, Valeria, Stefano V, Daria, Sara, Francesco e molti altri. Per fortuna la galleria era aperta e c’era già la possibilità di acquistare libro, cd, vinile o stampe e di vedere la mostra nella saletta sotto. Ci affrettiamo a fare i nostri acquisti e ci viene consegnato un biglietto con un numero per l’ordine del booksigning.
Dopo andiamo a vedere la mostra delle stampe di Brandon e conosciamo la sua agente Jen, che mi fa pure i complimenti per il mio vestito! Ci sono alcuni fotografi e insieme ad altri ragazzi di Incubus Italia ci facciamo fare qualche scatto per il reportage di Henry Ruggeri per Virgin Radio.
Verso le 18,20 arriva Brandon a piedi, tranquillo come non mai, entrando dall’ingresso principale, e tutta la gente che era in coda è rimasta impietrita e nessuno ha fiatato al suo passaggio.
Alle 18,30 hanno chiamato le prime persone che si erano prenotate per assistere all’intervista condotta dalla giornalista Laura Gramuglia e tradotta da Matteo di Marco (che potete ascoltare per intero qui http://www.radiocittafujiko.it/musica/document-149 ) L’intervista è stata divisa un due gruppi da mezz’ora ciascuno. Tra le tante domande, Brandon ha rivelato che il nuovo album degli Incubus sarà pronto per gennaio 2015 e che il tour europeo (con annessa data italiana) sarà previsto per la primavera (maggio) 2015.
Il booksigning è iniziato verso le 20 ed è durato fino alle 22 circa, quando tutti erano passati. E’ stato tutto molto ordinato e tranquillo e ringraziamo la Ono Arte per l’ottima organizzazione dell’evento. Abbiamo fatto anche un’intervista ai ragazzi della No Room, e presto la pubblicheremo.
Dopo siamo andati a sfamarci e a bere con un bel gruppetto di Incubus Italia e ci siamo goduti il sabato sera bolognese, davvero molto vivo! Brandon invece ci ha fregato ed è uscito da una porta laterale della galleria…l’abbiamo visto parecchio stanco, tra seratone in giro per Roma e ore e ore di firme ininterrotte.
Ci sarebbero ancora un sacco di cose da dire, ma non vorrei dilungarmi troppo, dico solo che ogni volta è un’emozione fortissima incontrare un componente della band e tutti i fans italiani! Siete delle persone speciali!!
Ora lascio la parola a voi incufans che ci avete scritto, ecco le vostre testimonianze!!!
LAVINIA BONO: La mia Doorway to Identity
Era il giorno in cui dovevo prendere la nave che da Palermo mi avrebbe portato a Napoli e poi in auto fino a Bracciano. Le mie vacanze in famiglia erano finite e dovevo tornare alla solita routine. Però quel giorno era un giorno felice perché avevo letto la notizia che ci sarebbe stata la mostra di Brandon a Roma il 30 ottobre.
Passò intanto settembre, i primi giorni di ottobre e cercavo di non pensarci, perché convinta che con due bambini non sarei potuta andare da nessuna parte: pensavo le scene di panico in una galleria immaginata da me, e i miei figli che si disperavano, piangevano, lamentavano dicendo “mamma! mamma! mamma!” come se non ci fosse un domani, e io mi sarei stressata.
Però, c'era un però. Una mattina, svegliandomi di soprassalto mi sono detta : LAVINIA, SEI UNA CRETINA SE NON CI VAI, reduce da un sogno che non mi dava pace, la mostra era a Civitavecchia e io non sapevo come andare. Quella mattina chiamai mia sorella dicendole che sarei andata, anche coi bimbi, era il 16 o il 17 ottobre. I giorni iniziarono a passare veloci, e io cercavo di organizzare tutto coi pupi, come arrivare a Trastevere, cosa fare, come tornare a Bracciano. E io che dicevo al mio figlio grande: sai giorno 30 andiamo a una mostra di quadri, il cantante degli Incubus...e lui incalzava dicendomi : "a me piacciono gli Incubus, vero?" Oppure: "fatti fare l'autografo mamma!" Sono seguiti giorni di scherzi (Adriano, se io svengo quando vedo Brandon, chiama il 118!), organizzazione (andiamo prima alla mostra e poi in pizzeria) e raccomandazioni ( bimbi mi raccomando fate i bravi, comportatevi bene) seguite da risate.
Arrivato il giorno fatidico...non va a mancare l'acqua in tutto il quartiere? Ahahahah! Comunque, mi ero prefissata di scendere da casa presto in modo da arrivare senza affanno. Cosa che dico a tutti quelli che non hanno figli: IMPOSSIBILE. Sono scesa con un ritardo sulla tabella di marcia di quasi 2 ore! Però sono arrivata, con un'amica che si è offerta di aiutarmi con i bambini.
Mi sono presentata in fretta ai pochi purtroppo di IncubusItalia (questo è un mio grosso rammarico!!) e mi son messa in fila. Mentre aspettavo in fila come tutti, sono venuti 2 degli organizzatori che mi hanno detto: ”Ma cosa, hai i bambini? Ma che fate la fila, entrate!” e così elegantemente sono passata avanti a tutti! Ah! Dopo aver preso i libri (con fatturazione annessa) mi son messa in fila e nel frattempo guardavo i quadri, consapevole del fatto che se non l'avessi fatto in quel momento, non l'avrei fatto più. E mentre ero in fila e sopportavo le lamentele del mio figlio grande (mamma ho fame, ho sete, ho sonno...) succede che sia io che lui vediamo Brandon da lontano e lui mi fa: "Mamma, chiama il 118...ahahahahah!" Non ci credevo proprio! Se non altro perché fino a qualche giorno prima non sapevo se andare o no.
A un certo punto la piccola decide che non era più il caso di stare seduta nel passeggino e inizia a lamentarsi cercando di scendere da sola nonostante le cinture di sicurezza. Allora per evitare pianti e strilli, la faccio scendere e non potendo ancora camminare da sola la tengo per mano e iniziamo a girare per la galleria. Non so perché voleva andare da Brandon, davvero, e io che la distoglievo, non volevo ovviamente disturbare e allora le facevo cambiare strada, andavamo verso la Neff, la quale imperterrita è stata con gli occhi fissi sullo smartphone, ma mia figlia NO sempre da Brandon. La fotografa, il bodyguard tutti a guardarla e a dire “che carina!” Poi a un certo punto una delle organizzatrici mi fa “Oddio quanto è bella! Sarà la fan più giovane che ha questo ragazzo! Dai lasciala andare, vediamo lui che fa, come reagisce!” e allora io l'ho lasciata fare! La piccola si è avvicinata al tavolo, Brandon stava facendo le foto e poi appena finito si è girato verso di lei che già toccava sedia/tavolo/giacca e lui le fa “Hi!”. Allora lei lo guarda, si gira e corre via tra le risa generali. Quando dopo 3 minuti è arrivato il nostro turno, lui con un sorrisone ci guarda e inizia a fare il tenerone, tutto caruccio con la bimba e le disse “hi! hello! CIAO!!” io non vi dico, tipo che stavo svenendo! Poi le tende le braccia e le dice “wanna come?” e mia figlia come tutti avete visto si è intimidita, ma alla fine va con lui! Lui la guardava, lei pure insospettita, a un certo punto mi guarda e scoppia a piangere! ahahahaha! lui si è un attimo impanicato perché “l'aveva fatta piangere” me la ridà e le dice “Next time I will hold you again, ok?” IO NIENTE, NULLA, NISBA ERO TIPO IN TRANCE. Gli ho tipo balbettato un "thank u for everything you do, she's my daughter and she's so shy, this is for my sister, Lavinia is my name". Laureata in lingue, traduttrice e gli hai detto solo questo???? ….si....
Al momento della foto ho chiamato il grande che nel frattempo si è visto tutto da lontano, non si è voluto neanche avvicinare, era intimidito, MOLTO, aveva una faccia...neanche dietro il “ Come on!” di Brandon è voluto venire. Quindi foto, l'ho salutato e sono uscita con l'anima fluttuante.
Considerazioni: è una persona splendida, buona, in pace con il mondo, emana davvero una luce interiore incredibile, ha gli occhi luminescenti, un sorriso sincero, una semplicità disarmante a fronte dei milioni di dischi venduti, un artista umile davvero, ed è umile tanto quanto è grande. L'avrei abbracciato forte, solo che è davvero tanto magro, l'avrei rotto! ahahaha! Un'esperienza magica, per me e per mia figlia! Senza contare che ho conosciuto dal vivo persone che conosco da tipo 10 anni dai tempi del forum!
CLAUDIA LAVIANO: L'incontro con il mio mito
Ciao Incubus Italia, innanzitutto volevo ringraziarvi perchè sapere che ci sono tanti fan di Brandon e degli Incubus mi rende felice! Da quando avevo 16 anni (ora quasi 30) alla domanda: "qual'è il tuo gruppo preferito?" c'è sempre un viso sconvolto quando la mia risposta è: "gli Incubus!" Mi rincuora sapere che non sono l'unica. Alla notizia che Brandon venisse a Roma ho cercato un modo per organizzarmi e fare di tutto per poter conoscere quello che per me rappresentava un mito, un mito irraggiungibile. Ho cercato di convincere il mio ragazzo che non ha ceduto ad accompagnarmi e dopo aver trovato due incubusfan napoletane ero felice che non fossi andata da sola...beh circa un mese per trovare una soluzione con queste due ragazze (hanno prenotato gli hotel con una postepay scarica..quindi disdette a gogò degli hotel pochi giorni prima dell'incontro). Una di loro dà buca, e inizio a pensare tra me e me..."Claudia al concerto sei andata da sola...prenditi biglietto andata e ritorno del treno, parti, comprati il libro, conoscilo ma ti prego non smettere di inseguire il tuo sogno!" Quando ho prenotato il biglietto del treno un casino: il biglietto compariva in promozione, poi scompariva, poi cadeva il collegamento...e pensavo: "vedete che è un segno del destino che non devo andare!" Ma poi con calma Trenitalia ha funzionato e ho preso questi due biglietti ed era bellissima la faccia del mio ragazzo che fino alla fine non pensava che veramente fossi partita per vedere Brandon anche solo per dieci minuti. Quel giovedì sarà per me un giorno indimenticabile! A lavoro non avevo detto che andavo a Roma per la mostra perchè dovevo trovare un buon motivo per giustificare la mia assenza nel turno pomeridiano. Quel giorno non sò per quale ragione la mia titolare ha iniziato per un motivo molto banale a screditarmi, dicendomi delle cattiverie ingiustificate provocandomi un senso di ansia e per fortuna non ho ceduto alle sue provocazioni perdendo il controllo..E infatti così è stato e dopo due anni di collaborazione gli ho consegnato le chiavi dell'ufficio dicendo che non mi sarei presentata il giorno dopo. Sono andata verso la stazione con questo dispiacere dentro di me pensando che non dovevo permettere a nessuno di rovinarmi quel giorno che avevo aspettato da tanto! Prendo il treno da Napoli, penso alla frase che volevo come dedica e me la faccio tradurre. Parto con alcuni fan di Incubusitalia, ma a Termini loro avevano deciso di andarsene prima in hotel, così ci dividiamo e prendo la metro da sola. Perdo il primo treno, ne arriva un altro e in questo vagone ci sono due ragazzi, una ragazza e un ragazzo che parlano della mostra! Pensavo che mi fossi sbagliata e che forse ora sentivo Brandon dappertutto, volevo vedere se fossero scesi alla mia stessa fermata e così fu. A questo punto gli chiedo: "Scusatemi per il Rossmut?"e loro: "Stai andando da Brandon Boyd...beh seguici!" Sono stati i miei due angeli romani...io che mi ero fatta le stampe delle mappe perchè non potevo fare affidamento sul mio telefono e per fortuna ora potevo far la strada in compagnia con due persone anche molto simpatiche e disponibili. Insieme abbiamo aspettato dalle 16.30 che Brandon arrivasse...non c'era nessuno ancora solo quella porta della galleria che si apriva continuamente...si fanno le 18.30 e vedo che lui arriva..e son rimasta impietrita!
Quando sono entrata in galleria, mentre ero li che aspettavo, mi era tornata quella tachicardia che avevo avuto in mattinata ma stavolta era per la gioia di vederlo a due passi da me...e quando gli ho stretto la mano mi è scappato un sorriso enorme e gli ho chiesto di scrivermi questa frase: "A Cinna (che è il soprannome dato dai miei amici.) dal mito della sua adolescenza...spero che in questo libro possa trovare l'ispirazione per le scelte future!"
Lui è stato molto disponibile a scrivermi esattamente ciò che volevo e quando abbiamo fatto la foto e l'ho ringraziato e mi ha risposto con un grazie e un sorriso...quello stesso sorriso di una persona umile, consapevole delle sue doti artistiche ma con una grande umanità. Dopo averlo conosciuto ho pensato che come al concerto avevo fatto bene a partire da sola, se non fossi andatame ne sarei pentita. Con il libro alla mano mi sono avviata alla stazione, ripensandolo con un pò di emozione mentre guardavo il Tevere illuminato dai lampioni e pensando all'amore della mia vita che mi stava aspettando a casa...e che qualcosa nella mia vita doveva cambiare. Da quel giorno non sono più andata a lavoro. Mi son presa una settimana di stand by per pensare a cosa stesse succendendo nella mia vita e così ho inziato a leggere alcune parti del libro, Brandon ha scelto di vivere con passione per quello che ama fare...crescendo anche a livello artistico e riconoscendo questa nuova identità...così anche io voglio ricominciare da quel 30 ottobre...ed ho deciso di mollare quel lavoro dopo due anni...un contratto indeterminato...una fonte sicura...ma ci sono ancora tante strade da percorrere e spero che questo libro e le sue canzoni continuino ad aiutarmi come è già successo in passato.
Grazie per l 'attenzione,un saluto
Claudia
ps:ancora grazie a Valentina per la sua pazienza!
NICOLA MARRAZZO:
Ragazzi nn so sinceramente come descrivere un'emozione così forte come quella provata nel momento in cui ho stretto la mano e ho parlato al mio idolo. Considerate che vivo in un paesino di 3000 abitanti un pò lontano da tutto, quante volte grazie ad internet ho sognato una cosa del genere e bene è successa. Sono inoltre molto felice di aver conosciuto voi e tutti i ragazzi del gruppo presenti, con i quali è stato un piacere scambiare opinioni sulla passione che ci lega. Un saluto a tutti voi e alla prossima. In allegato foto ovviamente mia con Brandon e quella di Davide Deluise altro membro del gruppo fb conosciuto lì.
MARIA BATTISTA:
Cari incufans e Friends, sono Maria e sono stata accolta nel vostro mondo da pochi mesi, anche se l'amore per Brandon & co. risale dal lontano 2001. Prima di descrivervi il mio brevissimo racconto sulla mostra “So the Echo” all'ONO arte di Bologna, volevo ringraziarvi per il vostro magnifico lavoro ben dettagliato e di renderci partecipi sulle novità degli Incubus e annessi. Sono una persona molto riservata e non amante della caoticità, per questo motivo ho deciso di andare a vedere la mostra con calma e serenità domenica 2 novembre a Bologna. Arrivo nella stazione bolognese verso le 12.30, (quindi ben presto dell'apertura, alle 4, di ONO) dove vengo accolta da mia sorella, Katerina e dal fidanzatino Angelo, che la sera prima, dopo settimane di stress da parte mia li avevo scongiurato di presentarsi e cercare di farsi firmare il vinile di Sons of the Sea e il libro White fluffy clouds per me. In quelle ore “buche”, con mia sorella girovaghiamo per le mura bolognesi e mi descrive dettagliatamente il suo incontro con Brandon presso la mostra e di come lei sia stata la prima fortunata ad avergli stretto la mano e dirgli tempestivamente “Nice to know you” ed essere stata elettrizzata ed ipnotizzata dall'umile charme delle parole "The pleasure it's mine". Mi ha anche raccontato di come lei ed Angelo hanno un po' confuso Brandon nel firmarmi il vinile e il libro a nome mio (è evidente come Angelo sia un uomo, difficile da credere che abbia un nome femminile e tra l'altro lo stesso della persona precedente a cui aveva firmato il vinile: infatti sul libro c'è scritto CAIO anziché CIAO).
Nel mentre arriviamo in piazza del Nettuno, mia sorella e il fidanzatino bisticciano su non so cosa, io sconfortata di non essere stata presente la sera prima e quasi rassegnata di non aver probabilmente mai l'occasione per incontrare Brandon, volgo lo sguardo verso la fine della piazza e incrocio lo sguardo della Lady di Boyd. Eccolo li vicino a lei, bello e avvolto da un'aurea meravigliosa Brandon che si guarda intorno, traquillo e spensierato, con la macchina fotografica sempre pronta per scattare foto. Io con voce spezzata e afona cerco di dire “Eccolo, ecco...lo” facendo segno a mia sorella. Lo saluto da lontano (a me sarebbe bastato anche solo un suo sorriso) mentre Katerina farfuglia una sorta di “Pleeease stooppp...pleeease photo with her (indicando me)”. Lui gentilissimo e sorridente si ferma, la lady scappa verso il Nettuno (peccato, mi è anche simpatica). Si rivolge a me, ci stringiamo le mani e mi presento. Nel mentre che Angelo e Katerina preparavano il telefono per scattare delle foto, io stavo cercando di trattenere le lacrime: non capita mica tutti i giorni di riuscire ad incontrare l'amore platonico e la mia primaria fonte di ispirazione creativa di diversi anni così vicino. Gli dico balbettando “Yesterday, my sister went to Ono...to sign...for me, Maria some..” e lui carinamente ci dice “ Oh yeah, i remember, MARIA”, e noi in coro “Yeeesss”. Brevissimo incontro fatto di pantomimica, foto, scambi di sorrisi e immensa gioia, salutiamo Brandon e lo ringraziamo con tutto il cuore. Avrei voluto dire molto di più, ma dato il mio scarsissimo inglese e un'emozione immensa e spezzata dal trattenere le lacrime ho potuto dire bene poco. Lui si volta e si dirige verso la statua del Nettuno, e le mie lacrime non si trattengono più. Mi sono sentita la persona più fortuna del mondo!! (Sono ancora incredula di questo incontro casuale!). Dopo un'oretta di pura ecstacy ci incamminiamo verso la mostra di ONO, dove ho sentito di nuovo l' aurea di Brandon e rivissuto l'esperienza di mia sorella, raccontatami ore prima. La sala, forse, non gli rendeva giustizia, o forse mi aspettavo di più dopo aver visto le foto della mostra precedente a Roma, comunque sono soddisfatta di quanto c'era esposto e poter apprezzare “dal vivo” e toccare il tratto e lo stile di Boyd.
Porto a casa un bel bagaglio di emozionie, ricordi, sorrisi e lacrime.
Mi scuso per aver annoiato te o voi, che state leggendo questa sorta di tenzone, ma ho colto l'occasione di poter immortalare questo ricordo e poterlo rivivere ogni volta che lo leggerò.
Ringrazio con tutto il cuore nuovamente voi di Incubus Italia e anche mia sorella di esserci sempre per me ed essere ovviamente la mia preferita xD!!!
Saluti e tanti abbracci,
Maria Battista
LAURA CIAO:
Difficile buttare giù anche solo due righe a pochi giorni da un incontro che sogni da sempre e che forse non avevi neanche mai immaginato di riuscire a realizzare... ma ci tengo a farlo, al di là del risultato finale, anche solo come omaggio a un gruppo, quello di Incubus Italia, e ai suoi fondatori, perché se non mi fossi decisa a iscrivermi, non so se in questo momento sarei imbambolata davanti alle foto dell'incontro con "Lui" :D
Detto questo, l'incontro con Brandon è stato il classico sogno che diventa realtà, anzi, ha superato ogni mia più rosea aspettativa. Speravo di riuscirci a scambiare due parole, ed ero certa che un artista come Brandon non mi avrebbe delusa, ma non credevo che lo scambio avuto mi avrebbe lasciato dentro così tanto... ed è così tanto, che forse non riesco neanche a riassumerlo a parole.
Lascio, quindi, solo testimonianza di questa piacevolissima sensazione, che credo mi resterà appiccicata addosso chissà ancora per quanto, certa che sia la stessa che stiamo provando tutti. Perché - come mi è stato detto da un persona giusto ieri - se amiamo un artista del calibro e della profondità di Boyd, è perché un po' siamo così anche noi.
Grazie Incubus Italia!
Alla prossima. Laura Ciao
LUCIA ELVERETH:

Partiamo dal momento in cui ho appreso la notizia dell'arrivo di Brandon.
Ero nella mia stanza, da qualche giorno avevo deciso di decorare il muro, e in quel momento stavo dipingendo la frase "Your love is a verb here in my room", con in sottofondo i Sons of the Sea. Erano giorni un pò uggiosi. E in quei casi mi ritiro nel mio nido e rimango lì per un pò: letto, tè caldo, Dorian (il mio cane) e qualsiasi video riguardi gli Incubus: video musicali, live, interviste. E' un pò come avere delle persone care che ti coccolano. E avevo bisogno anche di un pò d'ispirazione. Passavo ore a sfogliare sullo schermo le opere di Brandon, pensando a quanto sarebbe stato bello avere realmente tra le mani So The Echo e poterne divorare le parole, le immagini, i dettagli e assaporare l'odore di ogni pagina. E a quanto sarebbe stato bello aprire la prima pagina e vedere lì il suo inchiostro, pensando: "Io ero lì, questi ricordi fanno parte di me".
Quella sera ho pianto tantissimo! Ora mi sento un pò stupida a dirlo, ma non riuscivo a fermarmi. In realtà ricordo di essermene resa conto solo nel momento in cui non sono stata più in grado di mettere a fuoco le immagini... avevo gli occhiali zuppi per le lacrime. E' una strana sensazione da descrivere, mi sentivo come quando un amico che non vedi da tanto ti chiama all'improvviso dicendoti "Hey, tra qualche giorno vengo a trovarti!" per farsi perdonare.
Ci sono rimasta malissimo. Perchè mi faceva stare male il fatto di non poter prendere il primo aereo e andare ovunque lui facesse una mostra, dirgli tutto quello che è per me e tornarmene a casa. E all'improvviso scopro che da un giorno all'altro sarebbe venuto a due ore da casa mia! Ero quasi arrabbiata. Così mi sono asciugata gli occhi e sono risalita sullo scaletto e ho continuato a dipingere.
Peccato che alla fine non sono riuscita a dirgli niente. C'era per caso un incantesimo, o un'iscrizione dantesca all'ingresso? «Lasciate ogne parola, voi ch'entrate». Tutte le volte in cui provavo a cacciare un suono che assomigliasse ad una parola, sentivo delle catene che, sprigionandosi dalle viscere, salivano fino a bloccarmi il respiro in gola e la lingua al palato. E nel frattempo ridevo come un ebete. Ma sentivo i miei occhi illuminarsi, ero felice lo stesso.
Il sogno di incontrare Brandon immerso tra le sue opere è uno dei pensieri che mi ha dato la forza di riattaccare pezzi di me che avevo perso per strada e guardare avanti. Senza che io me ne accorgessi si è insinuato nella mia vita, e allo stesso modo, verso le 17.30 di quel fatidico giorno, è apparso nel buio di Trastevere; ho sentito la mano di Claudia afferrarmi il braccio e poi la sua voce dirmi "Eccolo!". Lui ci è venuto incontro, mano nella mano con la sua musa, e ci ha salutati con un semplice "Hi everyone". Sono riuscita a scattargli due foto perchè avevo già la fotocamera del cellulare attiva, mosse perchè ovviamente avevo gli occhi sgranati verso di lui ed ero quasi paralizzata. E' assurdo pensare come questi pochi secondi in cui lui abbia soltanto sorriso e pronunciato due semplici parole siano bastati a riempirmi di gioia. Ho ringraziato qualsiasi forza naturale e sovrannaturale per avermi fatto arrivare giusto in tempo!

Mi dispiace di aver 'appeso' gli altri che erano con me, ma ho preferito correre verso la galleria il prima possibile. In effetti sono arrivata in treno da Napoli con altre persone, poi ci siamo divisi a Trastevere per fare il check-in al B&B. L'idea era quella di rivederci subito dopo e andare insieme verso Via Vascellari. Ma era tardi e volevo solo correre più veloce che potevo! Tra l'altro, dopo essermi cambiata in due nanosecondi, ho avuto la brillante idea di chiedere indicazioni al proprietario del B&B, un uomo gentile ma a cui piace 'intalliare' fin troppo (perdere tempo), che continuava a chiedermi qualsiasi cosa ed è arrivato perfino a regalarmi una cartina di Roma, dove ci ha piazzato una bella dedica per il mio compleanno (in anticipo di una quindicina di giorni) con tanto di autografo! In quel momento volevo morire, mentre scriveva sulla cartina ho avuto un flash di Brandon che mi avrebbe autografato il libro a breve e mi è salita un'ansia terribile!
Morale della favola, ho perso venti minuti per non avere comunque la minima idea di dove andare. Così sono scesa in strada e, facendo finta di non correre (e dimenticandomi la felpa che genio), mi sono avviata verso la meta. Vi lascio un post che ho messo su Facebook il primo novembre per farvi capire quel momento, che per quanto sia stato angosciante, per me è uno dei più belli... l'ultimo sforzo prima della vittoria non si scorda mai!
"Oggi mi sono svegliata con il ricordo degli stormi neri che affollavano il cielo di Trastevere alle cinque del pomeriggio. Il vento spazzava i colori per dar posto alla sera e le parole degli uccelli inondavano i miei pensieri. Camminavo lungo il viale a passo svelto, con il respiro frenetico e il naso all'insù, incapace di distogliere lo sguardo da quello scenario incantato. Il cuore che tentava di non esplodere per poter vivere quello che sarebbe successo di lì a poco. È esattamente questo il momento da cui vorrei ripartire tutti i giorni."
Alla fine arrivo, dopo aver chiesto indicazioni a chiunque, e siamo al punto che vi ho descritto prima. Aver visto Brandon arrivare è stata una grande cosa (ma dai?) soprattutto perchè mi ha dato modo di prepararmi psicologicamente. Dopo pochi minuti si sente una voce che dice "Possiamo iniziare" ed entrano alcune persone. Per fortuna eravamo veramente in pochi, quindi si è svolto tutto con molta tranquillità e velocità. E in men che non si dica "So The Echo" era finalmente mio!! Avevo una voglia matta di sfogliarlo, ma volevo godermelo interamente e con calma, così non appena mi hanno dato il fogliettino con il nome ed aver scambiato due parole con Marco (poco mi ricordo anche di questo, ma ci tenevo a dirgli che le sue opere mi hanno entusiasmato), mi sono messa in fila. Ed eccolo lì. Seduto, mentre firmava un altro libro ed accoglieva chiunque, sempre gentile, dolcissimo, irreale! Mentre aspettavo, un vortice di pensieri e sensazioni mi animavano, cercavo di non perdermi a guardare qualsiasi cosa di lui, i tatuaggi, le mani, i capelli, il suo modo di parlare, convincendomi che era reale, che dovevo soltanto fare un passo in avanti e sarei stata lì, davanti a lui, a pochi centimetri, i suoi occhi nei miei. Neanche dovessi andare sul patibolo. In realtà è molto più semplice di quello che ci si aspetta e tutto scivola via prima ancora di capire.
Era quasi il mio turno e c'è stato un momento in cui Brandon ha alzato la testa e guardando dalla mia parte (non so bene chi o cosa) ha sparato un sorrisone a tremila denti che mi ha sciolta di colpo e con la poca sanità mentale che mi era rimasta ho costretto letteralmente il mio corpo ad avanzare.

Il ricordo successivo è lui chinato sul libro ed io che penso "dai digli qualcosa ora che puoi" e invece mi sono incantata lasciandomi trasportare dalla delicatezza con cui mi stava autografando il libro. Ho l'immagine fissa delle sue dita che toccano le parole per vedere se l'inchiostro è asciutto. Insomma non gli ho detto niente e probabilmente non mi ha aiutato il fatto che lui fosse chinato.
Dopo ho lanciato la borsa per terra e mi sono catapultata verso di lui per la foto, ho inspirato tutto il suo profumo che riuscissi a captare come una maniaca disperata, l'ho ringraziato, mi ha ringraziato e me ne sono andata. Fortunatamente c'era ancora poca gente quindi sono potuta rimanere ancora un pò dentro la galleria, mi sono guardata le opere esposte (non come volessi perchè ero ancora rincretinita), mi sono fatta autografare da Baelyn la sua foto a pag. 108, mi sono gustata un altro pò il signorino da lontano e poi sono uscita per far spazio agli altri.
Sono uscita da lì che provavo una gratitudine immensa, mi sentivo piena, felice, beata, non avevo bisogno di nient'altro. Mi sono riunita con gli altri, abbiamo iniziato a parlare ubriachi di quei momenti, mentre la fila si riempiva sempre più di gente. Per me la serata poteva finire anche lì, perchè davvero mi sentivo soddisfatta e probabilmente ho avuto anche di più di quello che mi aspettassi. Ma ormai eravamo lì, con la camera prenotata...e ci siamo rimessi in fila! Siamo riusciti a rientrare dopo le 21, aspettando quasi tre ore. Avevo un'altra occasione! Gli ho chiesto di scattare un selfie (con il cellulare di Ivan, che dovrebbe venerarmi per questo), e l'ho ringraziato per tutto quello che mi ha donato; per fortuna sono riuscita a dirgli due parole contate in più, meglio di niente (la prossima volta punto a tre, dai).
Il momento in cui se n'è andato è stato tragico: mi sono sentita come se qualcuno mi avesse strappato via la pelle; si è alzato in piedi sulla sedia, ha salutato tutti e si è dileguato. Ma ero felice e riuscivo soltanto a pensare GRAZIE.
Lui E' amore e luce! Custodirò gelosamente tutte le immagini e le sensazioni che mi ha lasciato. Sono contenta di tutto, anche di aver condiviso quei momenti con persone che ho visto per la prima volta quel giorno, di essere parte del gruppo di Incubus Italia, con voi mi sento un pò meno disagiata XD e spero che ci siano altre mille occasioni come questa!
Cheers.
IVAN BARONE:

GRAZIE A TUTTI PER I VOSTRI SPLENDIDI RACCONTI!
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